"Il patriottismo è l'ultimo rifugio dei mascalzoni"
Samuel Johnson


lunedì 21 aprile 2014

ESSERE EUROPEI...IL VERO SPREAD

Dallo scoppio della crisi finanziaria dell'estate 2008 ad oggi, abbiamo familiarizzato con un termine che pressoché quotidianamente i mass media ci propinano: lo spread.
Esso è, in senso stretto, un numero che indica una differenza, ad esempio fra rendimenti dei Bund tedeschi e i BTP italiani, manifestando così il differente "rischio Paese" dei due Stati presi a confronto.
Sullo "spread", e sul suo pericoloso crescere durante il periodo primavera/autunno 2011 con conseguenti dimissioni dell'indecoroso Premier Berlusconi e del suo Governo, stiamo assistendo negli ultimi mesi a continui retroscena in merito al fatto che potesse essere stato un ribaltone programmato da oscure forze politiche italiane ed europee, proprio agendo con l'arma dello spread.
Non ho elementi sufficienti per potermi schierare con i complottisti o con coloro che rigettano questa tesi, pertanto con questo scritto voglio rimarcare un altro tema, l'altra faccia dello "spread", di un differenziale che non è solo e soltanto finanziario, ma soprattutto politico e culturale.
Di seguito due coppie di eventi e comportamenti che ben rimarcano quanto appena sostenuto.
In Italia l'ex-Premier ed ex-Cavaliere Berlusconi è stato condannato la scorsa estate con sentenza definitiva della Cassazione per una maxi frode fiscale, lui rimane bellamente nell'agone politico, svolge campagna elettorale per le prossime elezioni Europee, viene ricevuto in pompa magna sia dal Presidente della Repubblica Napolitano che dall'attuale Premier Renzi in quanto leader (ma sarebbe meglio dire, padrone) di Forza Italia, partito che sta sostenendo Renzi all'occorrenza, ossia quando i suoi colleghi del PD fanno mancare voti utili per far passare le sue presunte riforme, e collabora  in maniera attiva e interessata all'inflazionato ma sempreverde tema delle "riforme istituzionali".
In Germania, l'ex Presidente del Bayern Monaco e stella del calcio tedesco Uli Hoeness, è stato condannato in primo grado a tre anni e mezzo per evasione fiscale, non ha voluto ricorrere in appello, vi ha rinunciato, ha ammesso le sue colpe e si è consegnato alle autorità tedesche per scontare, senza privilegi, il suo periodo di detenzione in carcere.
Ancora.
L'ex-onorevole PdL Nicola Cosentino, negli ultimi anni al centro di delicate e inquietanti vicende giudiziarie per la sua presunta vicinanza al clan dei Casalesi, e per altre accuse che vanno dall'estorsione alla illecita concorrenza, nell'ambito di una perquisizione da parte degli uomini della Dia è stato stato trovato un mazzo contenente tre chiavi che aprivano tre differenti accessi ai giardini della Reggia di Caserta, e a dargliele era stato l'ex-prefetto della città campana, corredando il tutto con un biglietto dal contenuto pomposamente deferente.
Uno dei capolavori più belli del mondo, patrimonio pubblico, era da anni ad uso privato dell'ex-onorevole Cosentino, per la propria attività di jogging.
Mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel, in vacanza ad Ischia con il marito, decide di visitare gli scavi di Pompei e, senza farsi annunciare da nessuno, senza comunicazioni preventive ai media, senza auto blindate con lampeggianti e sirene spiegate,  si reca tranquillamente in biglietteria con il consorte, la scorta e un archeologo tedesco, paga i biglietti per tutti quanti e, cartina alla mano, visita gli scavi per circa tre ore e mezza, senza pomposità, senza manifestazione di sfarzo, potenza o alterigia.
Quelli appena descritti sono due coppie di eventi contrapposti che evidenziano, se ce ne fosse ancora bisogno, come figure apicali in situazioni identiche si comportano in modi completamente opposti in Italia e in Germania, modi che rispecchiano lo spread tra i due Paesi, non quello finanziario, bensì quello politico e culturale, che è ben più profondo e marcato del primo e la dice lunga sul significato profondo di "essere europei".

Roberto Locatelli


 
 
 

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