"Il patriottismo è l'ultimo rifugio dei mascalzoni"
Samuel Johnson


domenica 3 marzo 2013

Hanno vinto i comici? Macchè, via il plurale

Le elezioni politiche lasciano una eredità pesante, la prima cosa che balza agli occhi è la mancanza di un partito o una coalizione in grado di avere la maggioranza dei seggi nelle due camere del Parlamento, la seconda cosa è l'avanzata imperiosa e ampiamente prevedibile (ed auspicabile) del "Movimento 5 Stelle" di Beppe Grillo.
Il PD è riuscito nell'incredibile impresa di farsi rimontare pressocchè totalmente il vantaggio maturato sul PDL sino allo scorso mese di dicembre, rimanendo così a secco sia per quanto concerne le elezioni politiche, sia in Regione Lombardia, regione questa travagliata da scandali a ripetizione che hanno coinvolto a vario titolo quasi tutti i partiti che componevano il precedente Consiglio regionale, ma in special modo quelli di maggioranza; tuttavia ciò non è stato sufficiente per portare ad un ribaltamento di preferenze da parte della base elettorale a favore del centro-sinistra, che ha così sciupato una occasione d'oro per guidare la regione motore economico d'Italia.
Dalla Germania lo sfidante della Merkel alle prossime elezioni politiche ha commentato i risultati elettorali delle nostre elezioni politiche dichiarando che "in Italia hanno vinto due comici".
Si sbaglia, l'unico vero comico vincitore è Berlusconi, perchè Grillo è l'unico che ha fatto il politico a tutto tondo. Un politico sta nelle piazze, tra la gente, accettandone gli applausi ma anche le possibili critiche e contestazioni, un politico ascolta la gente, in primis il ceto produttivo della piccola e media impresa, un politico trascina e propone una visione di società del futuro argomentando di lavoro, welfare, impresa, legalità, ambiente, energia e solidarietà.
Berlusconi, invece, ha giocato a spararla sempre più grossa, a promettere, a fare battute, talune di pessimo gusto, a colpire nell'immediato parlando alla pancia della gente ed al tornaconto economico più prossimo: resituzione dell'Imu, 4 milioni di posti di lavoro, sfida all'Europa germanocentrica, etc.
Consapevole del fatto che gli elettori italiani hanno la memoria storica di un paramecio, da grande esperto di pubblicità e tecniche di convincimento, Berlusconi ha ripetuto sino all'ossessione il suo mantra politico, il suo mondo dei sogni lo ha reso manifesto sottoforma di ologramma davanti agli occhi degli elettori e li ha abilmente suggestionati, facendo loro dimenticare (o proprio contando sulla  capacità di non ricordare) che chi parlava loro è un condannato, un plurinquisito, un indagato, un pluriprescritto, uno che solo pochi mesi fa imponeva nelle candidature donne e donnine del suo infinito harem da "sultano di hardcore", che Equitalia è una creazione del suo Governo, che l'Imu è una creazione del suo Governo, che nel disastro morale e d'immagine, prima ancora che istituzionale ed economico, ci ha portato il suo Governo!
Ma così hanno voluto gli italiani, riaffidarsi e confidare in Berlusconi, d'altronde questo è un Paese che da qualsiasi parte lo si guarda trasuda ignoranza: ha un tasso di analfabeti superiore alla media del resto d'Europa, ha una propensione alla lettura di libri e quotidiani inferiore alla media del resto d'Europa e, dulcis in fundo, ha un tasso di laureati inferiori rispetto alla media del resto d'Europa!
Ora siamo allo stallo politico-istituzionale, ma la presenza dei parlamentari del M5S fa ben sperare sia riguardo il maggior controllo dei traffici e degli affarismi che avvengono nelle segrete stanze della politica romana, sia in merito alla capacità propositiva degli stessi rigurdo temi quali: costi della politica, legalità, trasparenza e semplificazione della burocrazia, eliminazione di Equitalia, ambiente ed energia. La loro presenza dovrebbe essere uno sprone affinchè anche il resto delle compagini politiche si diano una mossa al fine di concretizzare la loro azione politica a vantaggio dei cittadini, anzichè a danno dei cittadini e a favore delle loro clientele.
Un primo significativo banco di prova sarà l'imminente elezione del Presidente della Repubblica, ma già si accettano scommesse sulla data delle prossime elezioni politiche.

Locatelli Roberto

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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