"Il patriottismo è l'ultimo rifugio dei mascalzoni"
Samuel Johnson


giovedì 21 febbraio 2013

Potrebbe essere finita...si spera!

La campagna elettorale si avvicina alla scadenza per lasciare finalmente spazio al responso delle urne, non sono mancati scandali e colpi di scena che hanno mortificato ulteriormente la base elettorale, già ampiamente disillusa dagli ultimi anni di gestione politica della cosa pubblica.
I proclami e le promesse elettorali si scontrano con le inchieste giudiziarie che coinvolgono direttamente o indirettamente partiti ed esponenti politici: Finmeccanica, rimborsi elettorali in Lombardia, Lazio e Piemonte, lo scandalo "olgettine", la truffa perpetrata ad opera degli ex-dirigenti del Monte dei Paschi di Siena.
In questo quadro a tinte fosche si inserisce la polemica che rischia di far deflagrare il neonato movimento "Fare per fermare il declino", il cui leader e candidato premier Oscar Giannino è malamente scivolato sui suoi millantati titoli di studio, in realtà falsi.
Il dispiacere per quanto accaduto a Giannino è duplice, da un latoperchè  perde credibilità un candidato (e conseguentemente il movimento tutto) che in merito alle idee ed alle proposte liberali e liberiste era, ed è ancora, il più credibile tra i candidati alle lezioni politiche, dall'altro perchè lo scivolone è tanto grave quanto banale, frutto dello sfoggio di vanità.
Non si capisce perchè anzichè presentarsi per quello che si è, con il proprio vero bagaglio professionale, culturale, umano ed "accademico", bisogna per forza esagerare sino a inventarsi di sana pianta lustrini che non si posseggono! Beppe Grillo è un semplice diplomato in ragioneria, comico (o ex-comico) di professione, ma ha avuto il buon senso di non millantare ciò che non ha conseguito e mostrarsi per ciò che non è; i suoi detrattori dopo aver cercato dapprima di ignorarlo, poi di sminuirlo facendo leva sul fatto che era solo un "comico", ora si devono arrendere dinnanzi alla forza dirompente del suo messaggio politico divulgato a mezzo delle due piazza esistenti, quella reale delle città e quella virtuale di internet. Ha lasciato che le sue idee, le sue argomentazioni fossero al centro del messaggio politico del M5S, non ha pensato a brillare di luce riflessa dei pennacchi e dei lustrini dei titoli di studio per stupire l'immaginifico dei suoi simpatizzanti e/o sostenitori.
Insomma, Giannino è scivolato su di una banalità, la volontà di mostrarsi un "super-uomo plurititolato", quando sarebbe bastato mostrarsi per quel che si è, la propria preparazione sarebbe stata il miglior biglietto da visita per convincere gli elettori.
In questi ultimi giorni di campagna elettorale mentre le schermaglie dei candidati premier salgono di tono, mentre in regione Lombardia, Ambrosoli e Maroni si contendono la vittoria sul filo dei voti, Berlusconi cerca di "comprare" il voto degli elettori promettendo di restituire i loro stessi soldi sborsati per pagare l'Imu, imposta peraltro creata negli ultimi mesi proprio dall'ultimo governo Berlusconi, e poi sostenuta col voto in parlamento proprio dal leader-padrone del PDL.
Ma dalla sera del 26 febbrao p.v. per un certo modo di fare politica ci potrebbe essere il capolinea, il M5S di Grillo potrebbe (dovrebbe) portare una pattuglia di parlamentari tale per cui il tradizionale e nefasto consociativismo tra partiti per la spartizione del potere pubblico e l'allargamento dei cordoni della spesa pubblica parassitaria e clientelare, non avrebbero più vita facile.
Potrebbe essere finita...si spera!
 
Locatelli Roberto
 
 
 
 

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