"Il patriottismo è l'ultimo rifugio dei mascalzoni"
Samuel Johnson


lunedì 4 febbraio 2013

Il vincitore delle prossime elezioni politiche

Come primo articolo del blog mi voglio arrischiare in una previsione prossima furura, ossia il risultato delle prossime elezioni politiche.
A poche settimane dal voto, mentre i big Berlusconi, Bersani e Monti, si azzuffano dai salotti televisivi con continui botta e risposta su questioni squisitamente di "stima", ma meglio sarebbe dire disistima, personale vicendevole, avanza come un caterpillar il "Movimento Cinque Stelle" di Beppe Grillo.
Mentre i tre leaders degli schieramenti giocano personalissime e personalistiche battaglie a difesa del proprio onore e del proprio ego, Beppe Grillo riempie le piazze, parla alla gente e con la gente.
Un paradosso, per un movimento nato, crescito e sviluppatosi tramite internet, nel totale rifiuto dell'organizzazione e delle "liturgie" dei partiti tradizionali, ma che non ha dimenticato il contatto con la gente.
La cartina di tornasole dell'importanza e della vittoria di Grillo non sarà tanto nel risultato delle urne, quanto nel condizionamento impresso agli altri schieramenti politici. Un esempio su tutti è la battaglia "Parlamento pulito", iniziata sul proprio blog diversi anni fa, culminata in una proposta di referendum non avallata poi dalla Corte Costituzionale, ma che tuttavia ha ampiamente permeato la sensibilità del popolo elettore, creando qual movimento d'opinione che ha obbligato gli schieramenti di Monti, Bersani e Berlusconi a fare a meno di candidare le più imbarazzanti personalità soggette a condanne, rinvii a giudizio, avvisi di garanzia o indagini.
Tutto ciò ha provocato nel PdL un vero e proprio psicodramma, sfociante per alcuni protagonisti in un melodramma, che ha reso manifesto quanta strada ci sia ancora da percorrere sul tema della presa di coscienza della legalità in politica, ma anche di quanto l'opinione pubblica possa essere in grado di veicolare le azioni dei politici se solo ne ha forza e coscienza.
All'epoca di tangentopoli circolava una perfida battuta rigurdo ai socialisti, che così recitava: scatta l'ora legale, panico nel PSI. Altrettanto potremmo dire per il PdL: scattano le liste pulite, panico nel PdL! Ma tutta questa vicenda ha lasciato l'immagine indelebile di un partito molto lontano dall'avere coscienza di cosa sia non solo o non tanto il proprio senso di legalità, quanto il concetto stesso di decoro e di "buona creanza" nella gestione della cosa pubblica. Se il proprio leader chiede scusa a condannati ed indagati per non averli candidati a causa delle "ingiuste" inchieste della magistratura e dell'ondata di "antipolitica" volta al reclamare "liste pulite", siamo ad un livello paradossale e grave di gestione e visione della politica, e del potere politico.
Ma tornando a Grillo e al suo M5S, non si può fare a meno di evidenziare come sia l'unico soggetto politico che incontra il popolo, la gente, senza rifuggire in teatri stracolmi di propri tesserati, salotti televisivi ovattati e interviste-comizio in stile one-man-show!
Grillo ha obbligato l'intera classe politica non solo a trattare il tema delle "liste pulite", ma anche di energia, gestione dei rifiuti, trasporto e mobilità, lavoro, legalità, limite di mandati parlamentari; insomma, in un'arena politica dove il lavoro del politico era (e purtroppo, è ancora) quello di replicare, ribattere al proprio competitor in un incessante botta e risposta mediatico fine a sè stesso, è l'unico che pone problemi veramente politici.
Sia beninteso, avendo io un approccio liberale e autonomista, non sempre apprezzo e accolgo le ricette proposte da Grillo e M5S, tuttavia riconosco l'importante e fondamentale azione da loro intrapresa nel sapere porre nell'agenda politica quesiti, tematiche e problematiche che realmente interessano la vita pubblica delle persone, costringendo poi tutti gli altri attori della scena politica parlamentare a impegnarsi a prendere coscienza e affrontare le medesime tematiche, dandone risposte e ricette risolutive.
Comunque vadano le elezioni, Il M5S sarà il vero vincitore delle elezioni, e di questo tutte le coalizioni politiche hanno una gran paura.
 
Locatelli Roberto
 
 
 
 
 

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